I trattamenti di riabilitazione post-operatoria consistono in veri e propri programmi di terapia manuale, esercizi muscolari attivi-passivi e mobilitazioni. Questi programmi riabilitativi vengono studiati in base alle condizioni cliniche del paziente e devono essere adeguati alle situazioni che si presentano nelle varie fasi della riabilitazione. I trattamenti di riabilitazione post-operatoria sono particolarmente indicati per riacquistare la mobilità di arti interessati sia da chirurgia artroscopica che da chirurgia protesica. Le patologie che richiedono trattamenti di riabilitazione post-operatoria riguardano prevalentemente spalla, ginocchio, anca, colonna vertebrale, mano, polso, piede e caviglia.
I trattamenti si articolano in diverse fasi, ciascuna delle quali ha una finalità specifica. In una prima fase lo scopo è quello di aiutare il paziente nel controllo del dolore e dell’infiammazione, mediante tecniche che stimolano i processi riparativi dei tessuti. Nella seconda fase il fisioterapista, attraverso la mobilità dell’articolazione, permette al paziente il movimento dell’arto senza dolore; in questa fase il compito dell’operatore è molto delicato, perché, se troppo aggressivo, rischia un aumento dello stato infiammatorio, se troppo prudente, può causare rigidità all’articolazione. Durante la terza fase il paziente recupera il tono muscolare, grazie ad esercizi fisici attivi da svolgere sotto il controllo del fisioterapista. Nella quarta fase gli esercizi e i movimenti sono volti al recupero della coordinazione, mentre nell’ultima fase la riabilitazione mira al recupero dell’abilità e della precisione del movimento, soprattutto se il paziente è uno sportivo
La riabilitazione neurologica si occupa del recupero funzionale di persone affette da patologie del Sistema Nervoso (sia centrale che periferico).
I problemi che più frequentemente si manifestano sono legati al livello di disabilità e di perdita funzionale: alterazioni dell’equilibrio, dell’orientamento e del movimento, nonchè perdita dell’indipendenza funzionale e problemi concomitanti quali incontinenza, disfagia e compromissione delle funzioni cognitive e della sfera della comunicazione.
La riabilitazione delle persone con disabilità può essere definita come un processo diretto a mantenere i migliori livelli funzionali possibili in ambito fisico, sensoriale, intellettivo, psicologico e sociale (definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità).
La riabilitazione neurologica quindi può essere utile a pazienti in esiti di vasculopatia cerebrale come ictus ischemici ed emorragici (emiparesi), di malattie demielinizzanti (es sclerosi multipla), atassia, malattie degenerative, disturbi del movimento (es. malattia di Parkinson, distonie, tremori), neuropatie periferiche, malattie neuromuscolari, poliomielite, trauma cranico, lesione midollare, postumi di interventi di neurochirurgia ecc…
Il programma riabilitativo di un paziente neurologico deve comprendere tutte le cure necessarie per recuperare nel miglior modo possibile le funzioni motorie e cognitive perse con la malattia.
Le tecniche di cui si avvale la neuroriabilitazione si fondano sulla conoscenza delle strettissime connessioni anatomiche e funzionali esistenti tra gli organi effettori del movimento (muscoli, articolazioni, tendini) e l’organo di comando (il sistema nervoso) e mirano ai seguenti obiettivi:
La riabilitazione respiratoria è un programma multidisciplinare di cura per pazienti con disfunzioni respiratorie.
Tale programma viene calibrato “su misura” per il paziente in modo da cercare di ottimizzare la sua autonomia e le sue performance fisiche e sociali.
Molto spesso nell’immaginario comune, viene associata alla sola rieducazione dell’apparato respiratorio (inteso come distretto polmonare e muscolatura ad esso collegato ), invece si tratta di un vero e proprio percorso terapeutico basato sullo scioglimento manuale ed energetico di determinati distretti corporei e sull’esecuzione di regolare esercizio fisico.
Ha lo scopo di modificare l’impatto che la malattia produce sulla qualità di vita del paziente, riducendone la gravità dei sintomi e migliorandone la capacità di aderire alle attività della vita quotidiana.
Tra i benefici più evidenti si individuano:
È particolarmente indicata per i pazienti che soffrono di BPCO e pneumopatie restrittive.